Jeoffrey è un bimbo africano di quasi 3 anni, nato con idrocefalo e spina bifida ed è uno dei tanti bimbi con disabilità seguiti dal Saint Martin. Jeoffrey non si può muovere autonomamente, non è in grado di sorreggere la testa e comunica i suoi desideri attirando l’attenzione con lamenti o sorrisi stentati. Trascorre le sue giornate sul divano, steso oppure seduto sull’angolo, dove la mamma lo accudisce creando una specie di nido con le coperte. La sua patologia gravemente disabilitante non gli consentirà di raggiungere alcun grado di autonomia. Per questo ha bisogno di un ausilio per poter mantenere una postura corretta, evitando così l’instaurarsi di altre deformazioni e per partecipare alla vita sociale della sua famiglia.
Come può essere garantita un'attrezzatura specialistica in un un paese rurale del Kenya?
La sedia di cartone risponde a questa domanda con un’esperienza unica al mondo: per Jeoffrey, così come per altri bimbi, vengono costruiti ausili impiegando materiali poveri come il cartone riciclato. L’utilizzo di un ausilio diviene ancor più importante in quanto gli consente di mantenere una postura corretta, evitando così l’instaurarsi di altre deformazioni, e di poter “partecipare” di più alla vita sociale della famiglia. Inoltre aiuta la mamma nel difficile strada della separazione, che se già è complessa e non facile in situazioni di “normalità” diventa più complessa quando siamo in situazioni di grave svantaggio motorio e psichico.