Il 17, 18, 19 e 20 luglio 2015, a Palermo, è stato commemorato il 23° anniversario della strage di Via D'Amelio in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta (Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina).
In questa intervista Stella Borsellino, figlia di Salvatore Borsellino e nipote di Paolo Borsellino, ci racconta la sua esperienza a fianco di suo padre nella recita della cantata "La Baronessa di Carini" in lingua siciliana e nel Movimento delle Agende Rosse.
Bellissimo il commento della poetessa Lina La Mattina su questo video:
"Carissima Stella, a me la cosa che più di tutto in questo duetto ha toccato il cuore è stata la passione che tu e tuo padre avete messo in questa recita, e a parte la Sicilia, la lingua dialettale e la sicilianità della storia, sono state le parole chiave di tuo padre... cioè il sentire che come quel padre uccide la figlia per una sua forma di onore, la Sicilia uccide i suoi figli migliori per amore dei propri interessi, il potere, anche se innamorati della loro madre (la terra che ha dato loro i natali!).
Riguardo la tua rabbia verso tuo padre poiché ti ha portata a vivere lontano da Palermo, forse non ti ricordi ma io sono testimone di una scena che non ho mai dimenticato: Salvatore con tutta la famiglia come ogni anno ripartiva da Palermo alla volta di Milano... Io e la mia famiglia avevamo deciso di accompagnarvi per un ultimo saluto al porto: tu Stella eri ancora una bambina, ma non dimenticherò mai le tue lacrime, gli strattoni a tuo padre perché non volevi partire, non volevi assolutamente lasciare Palermo, ricordo che anche io tentai di consolarti, ma niente, non ascoltavi nessuno... rimasi veramente impressionata da quel pianto accorato... da allora ho capito che tu Stella eri una di noi, una vera siciliana!
Ciao Stella, ti abbraccio forte forte. Ti ringrazio di non averci mai traditi, né dimenticati, ed anche se lontana hai lasciato qui da noi il tuo cuore!"