Je suis Charlie Hebdo
Anche dopo le vignette sul terremoto in Centro Italia (terribili, inutilmente ciniche, per niente divertenti), anche quando scherzano su Cristo, la Madonna e i santi (oltre, naturalmente, sul gran capo di tutti i fanatici):
Je suis Charlie Hebdo
perché nessuno è obbligato a guardare quelle vignette o a leggere quegli scherzi, perché nessun papagno papale può impedirci di cercare l’aspetto comico in qualunque argomento, perché una matita, anche se ben appuntita, non ha gli stessi effetti di un mitra.
Je suis Charlie Hebdo
Se non vi piace non leggetelo (in fondo a me piace molto di più il Vernacoliere di Livorno).