SINOSSI
In un paese alla base del Vesuvio orientale (Scisciano) da più di un decennio due educatori, Vincenzo Morgera e Silvia Ricciardi, dirigono un esperimento/scommessa che suona più o meno come una goccia nell'oceano: riportare alla vita civile (e a un possibile futuro) dei ragazzi la cui esistenza è già compromessa da ogni genere di reati. Sono partiti con un primo centro di accoglienza (per minori destinati dalla giustizia alla vita di comunità, dopo un periodo in carcere), oggi ne hanno quattro. La formula con cui hanno fatto crescere questa esperienza è una sorta di ribaltamento della famiglia di origine, in genere causa primaria della devianza, stabilendo regole, e cercando di sviluppare il senso della responsabilità e quello dell'appartenenza alla società civile.