SINOSSI:
Due uomini vagano per le campagne. Non sappiamo chi siano o cosa facciano. Perché si trovino li. Ognuno cerca qualcosa. In un crescendo di mistero il senso delle loro azioni si fa più chiaro. Niente può essere spiegato. La vita non contempla la chiarificazione di ciò che accade. In tutto questo ci chiediamo quale sia lo scopo della caccia. "Ermanno" è anche questo: il travaglio e la catarsi di entità ridotte dalla società di massa a contenitori di liquidi non meglio identificati, e la purificazione dell'atto crudele attraverso lo svilimento dell'apatia e dell'impotenza insite nel vittimismo.
NOTE DI REGIA:
"Ermanno" è un mediometraggio di 50' girato tra Dicembre 2008 e Gennaio 2009 in cinque giorni non consecutivi con una telecamerina amatoriale. Ho dato ai miei attori una completa libertà d'azione nei confronti di tempi, battute e situazioni. Non essendo dei professionisti questo metodo di lavoro ha consentito loro di mantenere un certo range di naturalezza, essendo essi liberi dall'onere di dover imparare delle battute e di dover rispettare delle regole, permettendogli di fare quello che volevano con conseguenti soglie di stress e fatica molto basse. Questo metodo, che ho chiamato ''Improvvision'' per dargli una riconoscibilità a livello di concetto, ci aiuta a concepire il prodotto cinematografico indipendente (digitale) come conseguenza di un'orchestrazione di atteggiamenti improvvisativi di tipo ambientale da parte di tutti i soggetti coinvolti nell'atto filmico. L'unione insomma dell'improvvisazione di attori, operatore di macchina e aiutanti in relazione all'ambiente circostante, alla situazione e al comportamento degli attori.
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NOTES:
Ermanno is a medium-lenght independent movie (50') shooted between December 2008 and January 2009 in five non-consecutive days with a consumer dvd-camera. I gave to my actors complete freedom of action towards time, dialogues and situations. They weren't professional actors, so this working method allowed them to mantain a natural appearance, since they were relieved in having to learn dialogues and respect rules. They could do whatever they wanted with the resulting of very low thresholds of stress and fatigue. This technique, that I've called “Improvvision” only to give it a correspondence with the idea and concept behind, help us to concern the independent low-fi digital film as a consequence of an apposite orchestration of environmental-improvvisation attitudes followed by all those who are involved in the film making act. The union of the improvisation of actors, camera operator and helpers in relation to enrivonments, situations and behaviors of actors.