La mia è una frana metaforica, culturale, dove il corpo si fa detonazione ed unione tra le differenti religioni. PROPHÉTA 12+1, morire a se stessi per poi rinascere racconta la connessione tra il corpo, la nudità, la sacralità e lo spazio. Da un viaggio collettivo ad un viaggio individuale. Le religioni e lo spazio qui si fanno unione e condivisione. Il video inedito è un estratto di circa un minuto dell'intera performance, viene presentato per la prima volta in questa occasione: il progetto “La frana” nell’ambito della mostra “Sii albero“, a cura di Davide Mariani e Stefano Boeri Architetti.
La stabilità, nell'azione viene raggiunta attraverso l'incertezza, la forma del quadrato base e punto di partenza di tutto lo studio si rompe con il movimento del danzatore, in cerca di un equilibrio. Tra silenzio e voci, è un corpo che sublima e trasfigura, che tesse con il suo agire. Il corpo si muove al centro della navata unica dell'Abbazia di Sitria. E' incastonata tra le montagne dell'Appennino e risale all'anno mille.
“Entrare a far parte del progetto PROPHÈTA 12+1 - scrive Giovanni Intra Sidola - ha significato non solo accettare una sfida difficile ma, ancor di più, ha costituito l'inizio di un viaggio entusiasmante e di una profonda immersione negli aspetti più intimi dell'umanità, fino al cuore di quanto ci sia di più prezioso: la ricerca sul senso dell'esistenza del Mondo e di se stessi e il rapporto dell'Uomo con il Sacro. Beninteso, il progetto non è certo riferibile all'arte sacra, non ha connotazioni di carattere liturgico, devozionale o cultuale. Affronta, però, e interroga le principali codificazioni rivelate del Sacro, vivendo, soffrendo, ascoltando, desiderando una risposta. Il danzatore incarna ed esprime la dimensione zetetica dell’Uomo.[...] “
PROPHÈTA, 12+1 morire a se stessi per poi rinascere è stata realizzata nell'agosto 2019, è stata voluta e prodotta dal Monastero della Croce di Fonte Avellana, protagonista il danzatore Leonardo Carletti, le fotografie e la regia del video sono di Michele Alberto sereni.